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Calzoleria Artigianale Give ’em the shoes

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Inauguriamo la nostra nuova rubrica “Alla scoperta di” conoscendo l’attività di Andrea Belà – Calzoleria Artigianale Give ’em the shoes.

Abbiamo passato una piacevole mattina con Andrea, nel suo punto di Donoratico e gli abbiamo fatto queste domande:

 

  1. Andrea parlaci della tua attività.

Nessun altro termine diverso da “attività” sarebbe stato più appropriato. Oltre ad essere un lavoro, il mio è un costante movimento, un costante essere attivo. Riguarda le riparazioni con tutte le sue mille sfaccettature, stare al passo con le tendenze, migliorarsi ogni giorno con le tecniche e tecnologie, conoscere i materiali, fare ricerca ed informarsi, confronto. E’ un’attività che ogni giorno è come il primo.

  1. Dove hai imparato il tuo mestiere? 

Ho la fortuna di essere cresciuto nell’artigianato. Mio padre, benchè effettuasse un altro tipo di mestiere con altri materiali, mi ha trasmesso l’importanza del lavoro manuale. Ho seguito dei corsi sia in presenza che online con nomi conosciuti nel settore calzaturiero, ho partecipato ad un workshop insieme a calzolai da ogni zona d’Italia; Il mestiere lo imparo ogni giorno in bottega ripetendo le lavorazioni, incontrandole di nuove, e confrontandomi con le “sfide” che si presentano. Non smetterò mai di imparre questo mestiere.

  1. Sappiamo che ci saranno dei progetti futuri molto particolari, puoi svelarci qualcosa?

Questa è una domanda che mi tocca molto da vicino: il progetto riguarda una linea di calzature da uomo, elegante, completamente artigianale, con l’utilizzo di materiali di qualità eccellente, in pelle e cuoio. Ma la particolarità di tutto questo, oltre al fatto di aver creato da zero ogni parte del modello, sta nel collegare il prodotto al territorio; il territorio dove sono cresciuto, al quale sono legato e dove mi sento di esprimere il mio prodotto. Parlerà del luogo, profumerà del territorio.

  1. Il tuo mestiere è tra i più antichi, cosa manca per poter avvicinare i giovani a spingersi ad avere una attività come la tua?

Non è che manca qualcosa e quindi dobbiamo “aggiungere” qualcosa, ma sarebbe il caso di dire “togliere” qualcosa: togliere l’idea che è un mestiere antico e quindi superato, togliere l’idea che non “serve”. Questo sarebbe già un bel passo avanti ed un buon punto di partenza. Il resto è burocrazia e gestione come per ogni altra attività commerciale o artigianale.

  1. Come vivi la tua azienda nel tuo territorio, quali sono le difficoltà maggiori ma anche i benefici

Probabilmente la difficoltà più grande sta nel fare riconoscere alla clientela il lavoro che c’è dietro al più semplice intervento di riparazione, fino alla più elaborata creazione presente in bottega, per evitare che dall’altra parte si veda principalmente il prezzo espresso in moneta. Il beneficio maggiore è conoscere le persone che vengono nella mia bottega e poter essere loro di aiuto, che sia per un lavoro di routine o per qualcosa di più appagante.

  1. Hai in questi anni dimostrato di essere vicino a visitcastagneto.com per la promozione del nostro territorio, credi che investire nel digitale possa essere un vantaggio anche per una attività come la tua prettamente artigianale?

Senza dubbio!, il digitale è il futuro! Non solo per far conoscere la mia attività e di miei prodotti in larga scala con la possibilità di avere più visibilità e clientela, ma anche per rispondere alla chiamata dell’immediatezza che oggi è presente nelle nostra quotidianità.

  1. ti abbiamo seguito nel corso delle foto durante il tuo lavoro, siamo veramente felici di poter raccontare la storia di un giovane imprenditore, dalle idee ben chiare che ha deciso di rimanere ed investire nel suo paese. Quali sono alcuni consigli che daresti per migliorare il territorio?

Potrebbe essere utile un punto di informazione nella zona della stazione centrale del paese che possa essere ben visibile per chi arriva col treno o passando in auto o addirittura in bus: utile per chi viaggia; dove si parlano le diverse lingue e culture, in modo da informare le persone delle spiagge più belle del comune, dove mangiare e soggiornare, che attività sono presenti, che prodotti trovare, che cosa c’è di tipico ed artigianale, chi gestisce le varie strutture: dietro ad ogni luogo da “visitare” ci sono persone che se ne prendono cura.

  1. Lavori la pelle e tanti accessori moda, quale è il tuo rapporto con la clientela?

Cerco di dare valore ad ogni articolo che entra in bottega, consigliando al cliente quello che più si addice come lavorazione all’oggetto. Mi comporto come se ogni calzatura od altro accessorio fosse mio, utilizzando i migliori prodotti che ho a disposizione, valorizzando l’importanza, portando il massimo rispetto senza mai snaturare l’autenticità di una borsa o di una calzatura anche con le più economiche sul mercato.

  1. Fatto a mano. Rientri nelle attività che noi definiamo artisti. Ti senti tale? O come ti definiresti?

La mia ambizione è di rimanere umile e di imparare ogni giorno il mio mestiere. Quando ci sono e ci saranno risultati, sono e sarò felice.

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